"Per l'ennesima volta Rai 3 è stata trasformata nel megafono della disinformazione animalista, pronta a ledere a suon di fake news la reputazione del comparto venatorio italiano. Durante la trasmissione Sapiens, diretta da Mario Tozzi, dell'11 giugno scorso, sono stati divulgati dati ed informazioni sui cacciatori italiani del tutto falsi, inesatti e privi di fondamento. Numeri come centinaia di milioni di capi abbattuti in una stagione venatoria sono roba fuori dal mondo, esiste un quadro normativo che disciplina duramente le modalità ed i numeri dei prelievi, che rispondono sempre e comunque a logiche di cura e manutenzione di habitat e della fauna. Persino la Corte costituzionale ha riconosciuto l'operato ricoperto dai cacciatori nel controllo faunistico ed ambientale, ma niente è stato detto né sulle normative né sul ruolo ricoperto dai cacciatori per la tutela ambientale e faunistica. È inaccettabile che una rete televisiva nazionale, pagata con le tasse di tutti i cittadini, diventi il megafono di fake news lesive e diffamanti. Per questo ho chiesto al Presidente della Commissione di vigilanza sulla RAI, il Senatore Barachini, di prendere provvedimenti e di chiedere che i responsabili della trasmissione pubblichino quanto prima le fonti delle castronerie che hanno divulgato sulla rete televisiva nazionale."
Lo ha dichiarato in una nota l'On. Maria Cristina Caretta, Capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione agricoltura a Montecitorio.
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DettagliRoma, 6 apr. (LaPresse)-"E' da oltre due anni che Fratelli d'Italia ha evidenziato il rischio della diffusione sul territorio italiano di una epidemia di peste suina africana. Il nostro allarme è rmasto inascoltato e ora che il problema è conclamato le misure prese dal Governo risultano scarse e tardive". Lo dichiara in una nota l'On. Maria Cristina Caretta, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Agricoltura a Montecitorio. "Invece di correre rapidamente ai ripari la maggioranza ha deciso di dotare di risorse la struttura commissariale per la gestione della PSA, ma nel contempo riducendo la dotazione del fondo di sostegno al comparto suinicolo. Siamo in presenza di un assurdo gioco delle tre carte a danno delle nostre aziende. La follia animalista fondata sui veti a tutti i costi e a tutto, ha inoltre portato il decreto legge a non disporre alcun tipo di modalità di gestione dei cinghiali fuori dalle zone rosse, con il pericolo evidente di un'ulteriore diffusione dell'epidemia. Solo a quel punto, quando il danno sarà irrecuperabile, si interverrà in modo radicale?", conclude Caretta. POL NG01 vlb/ntl 061242 APR 22
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